“Venerdì scorso ho fatto visita alla Casa Circondariale Carmelo Magli di Taranto, ricevuto dal Direttore Dott. Luciano Mellone e dai vertici della Polizia Penitenziaria.
Durante il lungo e proficuo dialogo con il Direttore, sono state evidenziate gravi carenze legate al sovraffollamento della popolazione carceraria, allo stato di 775 detenuti, anche in virtù dell’apertura del
nuovo padiglione detentivo, a fronte di una capienza regolamentare di 500- non supportato da aumento dell’organico di Polizia Penitenziaria.
In particolare, esiste una emergenza sanitaria derivante dalla attuale classificazione dell’Istituto Penitenziario, di Struttura Semplice ASL, vigente nelle ipotesi di un numero massimo di 500 detenuti, per la quale è consentita la presenza di un solo dirigente sanitario, attualmente in servizio.
A tal uopo, si registra che con Delibera del Direttore Generale Asl n.4630 del 31.12.2009 era stata prevista la trasformazione in Struttura Complessa, la quale certamente avrebbe consentito una più consona ed efficace tutela sanitaria dei detenuti oltre che più agevole gestione delle necessità dei medesimi. Detta Delibera non è ancora stata attuata. Analogamente, sempre sul piano sanitario, è stato interrotto un eccellente progetto di Telemedicina, grazie a questi dispositivi, collegati online, il medico poteva essere in grado di effettuare alcuni esami, il quale avrebbe consentito di arginare la carenza attuale dei sanitari, nonché la riduzione di inutili spostamenti dei detenuti all’esterno per poter effettuare esami diagnostici o per poter prontamente fronteggiare emergenze sanitarie.
La cosa positiva è che la struttura è formata da alcune aree dove i detenuti possono lavorare, come la produzione della “Birra Pugliese Sbarra”, realizzata nel micro-birrificio allestito nel carcere. Il lavoro non è soltanto un elemento di rieducazione è l’alternativa migliore per evitare di tornare nelle mani della delinquenza e commettere altri reati. Inoltre ci sono aree dedicate alla falegnameria, al lavoro del ferro, alla cucina e le donne effettuano lavori di cucito per aziende esterne”.
“E’ una comunità che ci appartiene” ha dichiarato il Consigliere Scalera, il quale ha manifestato un importante impegno, nel proprio ruolo e nelle opportune Sedi, al fine di far chiarezza sulle criticità emerse, nel tentativo di apportare concreta utilità alla vertenza.
Antonio Paolo Scalera (La Puglia Domani).