«Eravamo nove fratelli, tutti a studiare attorno allo stesso tavolone rettangolare, nell’appartamento di via Toschi, a Reggio Emilia». È questo uno dei primi ricordi di Romano Prodi, uomo – o meglio, ragazzo – prima ancora che politico e di quella vita intensa, “strana” come da lui stesso definita, raccolta nelle pagine di un libro scritte insieme a Marco Ascione, giornalista del Corriere della Sera. “Strana vita, la mia” (Casa editrice Solferino) sarà presentato lunedì 2 maggio nel Nuovo Teatro Comunale di Ruvo di Puglia, nell’ambito di un evento organizzato dalla Libreria Agorà – Bottega delle Nuvole in collaborazione con lo stesso teatro e con il patrocinio del Comune di Ruvo di Puglia.
A condurre la conversazione con il professor Romano Prodi sarà, a partire dalle ore 19, il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, Oscar Iarussi. Apertura porte del teatro alle ore 18.30.
“Strana vita, la mia” è un libro che racconta la storia italiana e internazionale degli ultimi sessant'anni: una storia personale che attraversa quella d’Italia e d’Europa. Pagine avvincenti che, attraverso il racconto di un'esperienza di vita incredibile, offrono costantemente la sensazione di un'Italia e di un'Europa dove il meglio deve ancora venire, dove c’è spazio per speranze e progetti. Pagine che si fanno testimoni di una modalità anticonvenzionale di interpretare il ruolo del politico: «Essere l'ottavo di nove fratelli è il più grande insegnamento politico possibile perché da un lato devi continuamente custodire il tuo spazio e, dall'altro, devi stare al tuo posto, altrimenti sono gli altri a fartelo capire».
Tutto parte dall’Emilia e dalle lezioni politiche della madre, dalle partite di calcio al Campo Volo nella Reggio Emilia rossa degli anni Cinquanta. Romano Prodi si racconta per la prima volta: la vita intensa di un protagonista della nostra storia che ha sempre «interpretato a soggetto» da riformista, sì, ma a modo suo. Vicino alla Democrazia cristiana, ma non dentro. Fondatore dell’Ulivo, senza farne un partito. Cattolico osservante, ma «adulto». Atlantista, ma ostinato coltivatore del multilateralismo, impegnato a trarre il meglio anche dal rapporto con i dittatori. I conti da pagare non sono mancati, anche a causa, talvolta, di una certa ostinazione. Eppure, ogni passo è stato benzina. Pochi politici in Italia possono vantare la sua carriera: professore universitario a Bologna, negli Stati Uniti e in Cina, due volte a capo dell’Iri e due volte premier, capo della Commissione europea e quasi presidente della Repubblica. «Strana vita, ma fortunatissima» dice.
“Strana vita, la mia” – Conversazione con Romano Prodi
Lunedì 2 maggio, ore 19 – Nuovo Teatro Comunale, Ruvo di Puglia
Apertura porte alle ore 18.30. Ingresso libero.