La Procura della Repubblica di Taranto ha emesso il provvedimento di avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di tre soggetti per i delitti di cui all’art. 483 c.p. (falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico) e art. 40 D. Lgs 504/1995 (sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici).
Nello specifico, nel mese di agosto 2021, nell’ambito della cooperazione europea per il contrasto della criminalità (Empact) e a seguito di mirate analisi di rischio, funzionari del Reparto Antifrode dell’Ufficio delle Dogane e militari del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Taranto hanno intercettato presso il Porto del capoluogo un carico di 20 containers contenenti oltre 450.000 litri di prodotto petrolifero inizialmente dichiarato “olio lubrificante” proveniente dalla Lettonia. I controlli eseguiti sul carico permettevano di individuare gravi carenze nella documentazione che doveva accompagnare il prodotto per consentirne la regolare circolazione sia tra Stati membri che all’interno del territorio nazionale, consentendone il sequestro.
Sono stati quindi eseguiti successivi approfondimenti ed indagini delegate dalla Procura della Repubblica del capoluogo jonico.
In particolare, il prelievo di campioni del prodotto e l’acquisizione del referto su controlli chimico fisici all’avanguardia effettuati presso il Laboratorio Chimico ADM di Milano, hanno stabilito che il prodotto petrolifero sequestrato era costituito da miscele di idrocarburi appositamente fabbricate per essere impiegate come sostitutivi del gasolio per autotrazione, sebbene la loro classifica fiscale, desumibile dall’analisi chimico-fisica, fosse quella di un olio lubrificante. Tali prodotti petroliferi, convenzionalmente denominati “designer fuels” (e quasi sempre prodotti nell’Est Europa) sono miscele appositamente realizzate per essere classificate sotto il profilo merceologico come oli lubrificanti, preparazioni lubrificanti o solventi/diluenti, che vengono escluse dalla applicazione della tassazione ai fini accise e, conseguentemente, dagli stretti obblighi di tracciabilità e monitoraggio previsti dalla disciplina dell’Unione Europea in materia di circolazione dei prodotti energetici. In realtà hanno caratteristiche identiche a quelle del gasolio e sono, quindi, utilizzabili nella carburazione e combustione. A seguito di ulteriori accurate investigazioni condotte dalla Guardia di Finanza è stato ricostruito l’intero percorso del prodotto petrolifero sequestrato, partito dalla Lettonia, inizialmente con destinazione Spagna e poi “dirottato” – per il tramite di una motonave proveniente da Malta – verso il porto di Taranto. Per 10 dei 20 containers, per i quali era stata impedita la possibilità di uscita dal Porto di Taranto mediante documentazione ritenuta illegittima, sono stati individuati tre presunti responsabili, cui – come detto – è stato notificato il provvedimento di avviso di conclusione delle indagini. Per il principio di presunzione di innocenza, la responsabilità delle persone sottoposte ad indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
Le operazioni eseguite dalla Guardia di Finanza e dalla Agenzia delle Dogane, sotto l’egida della Procura della Repubblica, si inseriscono nel dispositivo permanente di contrasto ai traffici illeciti di prodotti petroliferi, anche di provenienza unionale, nonché alla più ampia tutela dell’economia legale attraverso il contrasto alle operazioni scorrette che inquinano la regolare concorrenza del mercato.