Successo da tutto esaurito per il giovane direttore d'orchestra, il maestro Mariano Panico di Ginosa, in provincia di Taranto, chiamato a dirigere una sontuosa edizione del Barbiere di Siviglia presso il bellissimo teatro Greco La Martella di Ischia, con una ricca cooproduzione dell'opera studio Academy Umberto Giordano di Foggia, nell'ambito del festival delle orchestre giovanili che si svolge ad Ischia. Questa manifestazione offre a numerose orchestre giovanili italiane e straniere l’occasione di esibirsi in un luogo di grande fascino e suggestione, quali sono i Giardini La Mortella dove ha vissuto il grande musicista William Walton. I Giardini sono così fonte di ispirazione e di intense emozioni artistiche per i musicisti, cui la manifestazione offre anche l’occasione di entrare in contatto con il mondo mediterraneo, l’ambiente e la storia dell’isola, l’immenso patrimonio archeologico e culturale della Campania. Infine Il Festival svolge anche un ruolo di promozione dell’isola d’Ischia e della sua offerta turistica, richiamando un pubblico colto, qualificato, molto specializzato, a beneficio di uno sviluppo turistico consapevole e sostenibile. Anche la stagione di musica sinfonica al Teatro Greco, come quella di musica da camera, viene svolta in collaborazione con scuole di musica ed istituzioni nazionali ed
internazionali. Quando William Walton morì, ed il mondo perse uno dei più grandi compositori del XX secolo, Lady Walton scelse di rimanere ad Ischia ed esaudire il più grande desiderio del marito: aiutare giovani musicisti di talento. Susana cominciò così ad organizzare ogni anno un masterclass, in cui per tre settimane uno staff di specialisti si occupava della voce e della presenza scenica di professionisti in erba, scelti dopo selezioni rigorosissime. L’età di questi giovani talenti era compresa tra i 7 e i 25 anni, ed i corsi erano completamente sostenuti dalla Fondazione. In seguito venne varato un programma di concerti di musica da camera, tutt’ora in corso, in collaborazione con prestigiose scuole di musica. In questa atmosfera magica, coadiuvato dal giovane collega Giuseppe Galliano, in una brillante staffetta tra primo e secondo atto, Mariano Panico ha potuto esprimere tutto il suo virtuosismo concertistico assecondando pienamente la sapiente regia di Maria Gabriella Cianci , che ha accolto le più innovative ed esilaranti partiture del libretto con quale Gioachino Rossini segna il passaggio dall'opera buffa e registri più propriamente romantici e preromantici. Una vera e propria prova d'artista per il maestro Panico che ha trovato un mentore d'eccezione nella grande bacchetta di Mariano Patti, cui tanti talenti devono la ribalta è ancora molta strada da fare, ma Mariano, nel continuo confronto con Giuseppe e gli altri allievi di Patti, sa di aver imbroccato la via giusta. I sogni si nutrono di fatica e sudore, come dice sempre Patti, a volte forma più una critica che un applauso.
Ad Majora Semper!