Nel pomeriggio di ieri, nell’ambito di un servizio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati in genere, i militari della Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Taranto hanno tratto in arresto un operaio quarantenne, presunto responsabile del reato di atti persecutori, nei confronti della ex compagna.
Non rassegnandosi alla fine della relazione, che lo aveva reso padre di tre figli, uno di venti e due ancora minorenni e, nonostante un altro procedimento penale pendente nei suoi confronti, per maltrattamenti in famiglia, l’uomo, a più riprese nei giorni scorsi, si sarebbe appostato sotto casa dell’ex compagna, pedinandola mandandole dei messaggi.
Ieri, con la scusa di farle gli auguri di buon compleanno, si sarebbe presentato per l’ennesima volta davanti all’abitazione della ex, intimando alla donna di aprirgli. La stessa, però, che aveva già presentato una querela presso la Stazione dei Carabinieri di Taranto Principale, ha seguito il consiglio datole dai militari dell’Arma ed ha subito contattato il 112. I Carabinieri intervenuti hanno così sorpreso il 43enne, mentre bussava ripetutamente alla porta, pronunciando parole minacciose ed augurandole la morte.
L’arrestato, già gravato da diversi precedenti di polizia, è stato tratto in arresto e condotto in carcere.
È bene ricordare che le vittime di atti persecutori possono chiamare il numero telefonico 1522 (help line violenza e stalking), gratuito ed attivo 24 h su 24. In ogni caso, ci si può rivolgere al 112 per chiedere un intervento di emergenza, oppure recarsi alla Stazione dei Carabinieri più vicina, per presentare denuncia. Si sconsiglia, poi, a seguito della fine di una relazione sentimentale caratterizzata da una certa conflittualità, di accettare inviti per “incontri chiarificatori” o comunque per richieste di appuntamento.
Sia fatta salva la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.