“La questione legata alla
ristorazione ospedaliera nel Presidio Ospedaliero della città di Taranto ed in
quelli della sua provincia non è stata ancora risolta e un centinaio di
lavoratori che già si trovano in una situazione lavorativa molto precaria sono
con il fiato sospeso, perché temono che questa fase di cambiamento possa
rendere ancora più instabile il loro futuro. Alcuni di questi lavoratori,
nonostante operino nel settore da circa 30 anni, continuano ad avere contratti
part-time a basso reddito e ora dovranno probabilmente anche spostarsi per
raggiungere il loro posto di lavoro con gravi ripercussioni su una situazione
economica familiare già precaria. Il nuovo centro cottura nella città di
Taranto situato nel quartiere Tamburi non è ancora disponibile e c’è il rischio
concreto che si possa ricorrere ad altri centri cottura fuori dalla provincia
jonica, perché appare ormai molto improbabile che lo stesso possa partire il 1
giugno p.v., così come preannunciato dalla società Ladisa vincitrice
dell’appalto per la ASL di Taranto. A causa della inagibilità della maggior
parte delle cucine interne ubicate nei presidi ospedalieri della provincia di
Taranto si è ritenuto opportuno lasciare aperta solo quella del Presidio San
Pio di Castellaneta e di chiudere, invece, quelle del SS Annunziata di Taranto,
di Grottaglie e Martina Franca” ha dichiarato il Vice Presidente della V
Commissione consiliare, il consigliere regionale Antonio Scalera – “Tra
l’altro, l’avvio del nuovo appalto richiede un preventivo confronto con i
sindacati per definire le clausole
sociali atte a salvaguardare l’occupazione e i diritti dei lavoratori, anche se
tra tutte le soluzioni, sarebbe auspicabile quella della internalizzazione del
servizio ristorazione, che rappresenterebbe
una boccata di ossigeno per l’economia e l’occupazione locale, che
assicurerebbe sostegno alle aziende e metterebbe al primo posto la salute, il cibo
sano e la sostenibilità.
Per tutte queste ragioni – ha concluso il consigliere regionale Antonio Scalera
– ho inoltrato nella giornata di ieri una richiesta di audizione urgente al
Presidente della III Commissione Sanità chiedendo che vengano auditi
l’Assessore Regionale alla Sanità, il Direttore Generale dell’ASL di Taranto,
la Società Ladisa, i rappresentanti sindacali e il sindacato di base USB per
sapere quali provvedimenti si intendono adottare per tutelare il futuro dei
lavoratori e la qualità del cibodistribuito, in quanto non si può sottovalutare
quanto un buon cibo rappresenti un ‘fattore di cura’.