Sono quasi mille i profumi riportanti note griffe internazionali contraffatte sequestrati dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria
della Guardia di Finanza di Taranto, con la denuncia di un presunto responsabile. Questo è il bilancio di un’operazione di servizio condotta dalle Fiamme Gialle joniche a tutela della proprietà industriale, nei confronti di un incensurato tarantino che avrebbe allestito all’interno di un box, ubicato nel quartiere “Paolo VI”, una vera e propria profumeria clandestina.
L’intervento è scattato all’esito di riservati e ripetuti appostamenti effettuati dai finanzieri, insospettiti dall’insolito e sospetto afflusso di persone, nelle diverse ore della giornata, in prossimità di quella che sembrava una semplice autorimessa. Entrati nel locale, i finanzieri hanno invece accertato come all’interno fosse esercitata la vendita al pubblico di profumi di lusso. Sulle scaffalature erano difatti esposti per la vendita circa mille confezioni contenenti profumi di note griffe internazionali come Versace, Bulgari, Cristian Dior, Gucci, Dolce & Gabbana, Hermes Paris, Creed, Givenchy, Kenzo, Roma, Guerlain, Narciso Rodriguez e Chanel.
Dalle indagini svolte dai finanzieri è emerso che i profumi e il relativo packaging (scatole, involucri in carta e in plastica) sarebbero stati abilmente contraffatti e che l’attività di vendita al pubblico dei prodotti sarebbe stata svolta in assenza delle necessarie
autorizzazioni amministrative e completamente “in nero”. Il presunto responsabile della profumeria, un incensurato di Taranto,
che avrebbe ottenuto dalla cessione degli articoli circa 50 mila euro, è stato pertanto segnalato alla Procura della Repubblica jonica per le ipotesi di reato di commercio di prodotti industriali recanti segni falsi e di ricettazione. Per il principio di “presunzione di innocenza” la responsabilità della persona sottoposta a indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga una sentenza irrevocabile di condanna.
Attraverso una specifica verifica fiscale i finanzieri procederanno inoltre a quantificare i redditi che il presunto imprenditore avrebbe
occultato al Fisco, nonché le imposte da questi dovute. Le indagini del Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria di Taranto
sono ora finalizzate all’individuazione e alla disarticolazione della filiera illecita, dei canali di finanziamento, di riciclaggio e di
reinvestimento dei profitti, nonché al recupero a tassazione dei proventi dei reati accertati.
Contrasto della contraffazione nelle sue molteplici forme: questa è la prerogativa di legge affidata al Corpo della Guardia di Finanza.
Un comparto di specialità disciplinato, da ultimo, dal decreto legislativo 19 agosto 2016, n.177, nell’ambito della razionalizzazione
delle funzioni di polizia. Con tale provvedimento il Legislatore ha assegnato alla Guardia di Finanza, in via esclusiva, il compito di contrastare la contraffazione dei marchi industriali e di tutelare la proprietà intellettuale nelle frodi agroalimentari e, in via preminente, la missione di prevenire e di reprimere gli illeciti di specifica competenza perpetrati attraverso i mezzi tecnologici e informatici, tra i quali la contraffazione dei marchi, dei brevetti e delle indicazioni di origine e di qualità, nonchè le violazioni in materia di diritto d’autore.
L’operazione in rassegna testimonia l’impegno della Procura della Repubblica e della Guardia di Finanza di Taranto nell’azione di
contrasto al fenomeno illecito della contraffazione nelle sue diverse manifestazioni. La produzione e la commercializzazione di prodotti contraffatti sono fonte di significative perdite di gettito fiscale, che si traducono in una diminuzione della crescita del Paese e in una riduzione dei servizi pubblici per i cittadini.