Ai turisti stranieri piace la Puglia. Il consuntivo dell’Osservatorio regionale dei primi otto mesi del 2023 (presentato al TTG di Rimini) indica una crescita del turismo internazionale del + 14% delle presenze (pernottamenti) e del + 20% arrivi, rimane invece stazionario il mercato italiano. Dunque, le polemiche sul ‘caro prezzi’ che hanno riempito social, tv e giornali durante tutta l’estate, non hanno scoraggiato i turisti che continuano a premiare la Puglia, ma quale Puglia?
Quella del Salento che detiene il 33% delle presenze e il 28 % degli arrivi, la Puglia della prov. di Foggia con il suo 28% di presenze ed il 22% di arrivi, la provincia di Bari che detiene il 26% degli arrivi e si aggiudica il terzo posto con i pernottamenti 17%. Il distacco diventa già significativo per la provincia di Brindisi 13% presenze e arrivi, e decisamente netto per la provincia di Taranto che
si ferma al penultimo posto – segue poi la BAT- con una quota di presenze ed arrivi del 7%. In termini assoluti Lecce, Foggia e Bari ( con 4,1 mil , 3,5 mil e 2 milioni) detengono il podio dei pernottamenti, cifre ben lontane da Taranto con 920 mila presenze.
Dati preoccupanti che nella mattinata sono stati al centro di un incontro dei presidenti delle categorie del turismo di Confcommercio (Marcello De Paola, Federalberghi; Cosimo Miola, Federalberghi Extra; Vincenzo Leo, SIB; Antonio Salamina, Fipe Ristorazione; Paolo Barivelo, Fipe Bar; Gianluca Piotti, SILB; Enea Fanelli, Wedding; Marco Caffio, Optima ), coordinato dal direttore Tullio Mancino. Dopo un’attenta lettura dei dati è emersa la necessità di una visione dello sviluppo turistico a breve e medio termine che vada oltre gli eventi e le iniziative e che traguardi invece ad una programmazione. Le categorie chiedono perciò un tavolo di confronto coordinato dal sindaco/presidente della Provincia Rinaldo Melucci che porti ad una programmazione turistica del territorio per il 2024/25.
“I dati di Pugliapromozione devono portarci ad una attenta lettura dell’andamento provinciale dei flussi – commenta Tullio Mancino- perché il distacco dalle altre province è netto ed inconfutabile. I nostri presidenti dell’ospitalità alberghiera ed extra ci avevano annunciato una stagione turistica estiva non esaltante soprattutto per quanto riguarda le presenze di luglio. Abbiamo voluto andare oltre e abbiamo fatto con il nostro centro studi un mini sondaggio tra una trentina di strutture ricettive e gli avvertimenti dei nostri dirigenti sono stati confermati.
Volutamente abbiamo messo da parte i nostri dati, nella speranza di essere smentiti dall’atteso sondaggio di Pugliapromozione, anche perché temevano di essere accusati di catastrofismo, come è già accaduto lo scorso anno. Dobbiamo purtroppo constatare che nulla è cambiato dal 2022, gli eventi internazionali, le crociere e quant’altro non hanno portato i benefici auspicati” “Quel che vorremo capire è perché – osserva Marcello De Paola- malgrado le espressioni di ottimismo del presidente della Provincia Rinaldo Melucci che solo ad agosto dichiarava alla stampa che le presenze stagionali in terra ionica viaggiano ben oltre il milione, Taranto si ritrovi anche quest’anno (nel 2022 eravamo all’8% per le presenze) ad essere fanalino di coda di una Puglia turistica che cresce. In realtà tali dichiarazioni ci avevano suscitato qualche perplessità, poiché noi siamo vicini alle imprese e raccogliamo il sentiment degli operatori.
E’ chiaro che occorre fare un’analisi attenta e, come hanno evidenziato stamane i presidenti delle categorie del turismo di Confcommercio, va messa a punto una programmazione che sia frutto di una visione ampia dello sviluppo turistico del territorio. Dobbiamo dirci a muso duro, ed in modo costruttivo, al fine di invertire il trend negativo evidenziato dei dati di Pugliapromozione rispetto al 2022, cosa non va e come dobbiamo muoverci se vogliamo salvare questo nostro territorio. Basta con l’improvvisazione, ce lo chiedono le imprese.”