Tanti personaggi famosi hanno letto la “Divina Commedia “ di Dante Alighieri, ma non tutti hanno commentato la Divina Commediola” di un tal Ciro Alighieri. Giobbe Covatta lo ha fatto ieri a Ginosa con la, “Divina Commediola” manoscritto di una versione “apocrifa” della Commedia di Dante, ma non tutto è stato trovato solo l'inferno e neanche in versione completa. Un lavoro dimenticato che dopo un attento lavoro si può finalmente leggere. Il vernacolo utilizzato non è toscano ma napoletano. Un manoscritto dove il poeta immaginava l’inferno come luogo di eterna detenzione non per i peccatori ma per le loro vittime. E quali sono le vittime? I bambini i più deboli, coloro che non hanno la possibilità di difendersi. Insomma, una “Divina Commedia” dedicata ai diritti dei più piccoli con un tocco spassoso, divertente ma anche drammatico. E come da buon direttore d’orchestra non sono mancate battute sui politici e sulle future elezioni del 4 Marzo.