È apparso molto commosso Vincenzo Di Canio durante la conferenza indetta poche ore fa, per parlare di una vicenda che, risale al 2013 e che, purtroppo,gli hanno fatto conoscere a lui e ad Alfredo Clemenza all’epoca funzionario del comune di Ginosa, le porte del carcere di Taranto per ben 21 giorni.
Furono accusati di voto di scambio, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione e altri reati contro la pubblica amministrazione.
Una brutta vicenda che,per fortuna è terminata nel migliore dei modi, perché la Corte d'Appello di Taranto con un collegio di tre Giudici ha ASSOLTO tutti con formula piena perchè "IL FATTO NON SUSSISTE”.
Una brutto episodio che dovrebbe essere di insegnamento a tutti.Le parole purtroppo feriscono e non tocca a noi giudicare ma ai giudici e loro lo hanno fatto, liberando in un certo senso non solo l’ex assessore Di Canio, ma anche la sua famiglia e i suoi figli che più di tutti hanno creduto in lui.
M.C.O.