Laterza :" Chiesa di Santa Maria delle Grazie"

25/01/2019

Chiesa di Santa Maria delle Grazie -Laterza-

testo di Dr. Nicola Zilio - Voce di Dr. Giambattista Sassi 

La chiesa di Santa Maria delle Grazie sorge all’esterno della città, nella zona che conserva ancora oggi il nome del suo antico toponimo “La Candelora”. La chiesa si presenta come un unico vano semipogeico, articolato su due livelli: il primo scavato nel masso tufaceo, il secondo, sub-divo, edificato nel XVII secolo e voltato a botte.  La facciata esterna, realizzata in conci di tufo, presenta due piccole finestre ai lati del portale d’ingresso; quest’ultimo è sormontato da una lunetta che in passato ospitava un affresco rappresentante una Madonna con Bambino, così come appare in alcune foto d’epoca. Tale lunetta oggi ospita una lamiera dipinta rappresentante una Madonna con Bambino realizzata in tempi recenti. A coronamento della facciata, sul lato sinistro, è collocato il campanile a vela. Attraversando l’ingresso e percorsa la ripida scalinata, si è all’interno dell’unica navata a pianta rettangolare. Ai lati dell’aula, in corrispondenza dell’altare centrale, ci sono due grandi e profonde nicchie voltate a botte con altari in tufo. Sull’altare della nicchia a sinistra è dipinta la Mater Domini tra San Sebastiano e San Rocco. La Vergine indossa un ampio manto azzurro riccamente panneggiato e con il braccio destro  sostiene il Bambino; a destra la figura di San Sebastiano legato al tronco di un albero e trafitto da frecce, a sinistra San Rocco, con una corta tunica che lascia intravedere la piaga sulla coscia, mentre tiene nella mano destra il bastone da pellegrino e nella sinistra un libro. In basso, accanto a San Sebastiano è appena visibile la figura del piccolo committente, che inginocchiato e in atteggiamento da orante, stringe tra le mani un rosario. Dalla parte opposta, ai piedi di San Rocco la moglie genuflessa con rosario in mano, con abito rosso e manto scuro, preceduta probabilmente dalla figlioletta di cui si intravedono solo poche tracce. In basso è visibile una lunga iscrizione molto lacunosa e poco leggibile sulla quale è evidente la data di realizzazione 1590. L’altare centrale è posto in posizione avanzata rispetto alla parete di fondo; in alto è rappresentata la Vergine delle Grazie, adagiata su una nube, con San Giuseppe posto in basso a destra. Questo affresco fu rimaneggiato da D. Giuseppe Cristella nel 1689, come testimonia l’iscrizione dipinta in basso a sinistra in un cartiglio.  Sulla parete sinistra del piccolo vano alle spalle dell’altare centrale, è visibile un dittico con due Madonne: entrambe sono avvolte da un manto blu e indossano una veste rossa. Quella a sinistra è una Madonna del Latte e della Misericordia, con ambedue i seni nell’atto di dispensare sui fedeli la Grazia simboleggiata dal latte che raggiunge con zampilli le bocche del suo popolo raccolto e protetto sotto il manto. A destra una Madonna con il Bambino secondo l’iconografia orientale della Eleousa, la Vergine della tenerezza. Lo sguardo della Vergine  è tenero e triste allo stesso tempo; il Bambino, quasi con un balzo le cinge il collo. Al di sotto dei due affreschi una iscrizione a grossi caratteri ricorda gli offerenti: LVCA DE STEFANO DE BONORA F(ieri) F(ecit) (h)OC OPVS ET PERNA SVA MULIER(a) 1535. L’iscrizione fornisce la datazione del dipinto che probabilmente corrisponde al primo impianto della chiesa.

BIBLIOGRAFIA:

Zilio N., Galante L., La chiesa di Santa Maria delle Grazie in “Progetto di ristrutturazione e recupero della chiesetta rurale Madonna delle Grazie.

Progetto #CHIESEAPERTE 

DIOCESI DI CASTELLANETA- REGIONE PUGLIA- FABERS IMPRESA CULTURALE 

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