Nei giorni scorsi è stato registrato un incremento delle telefonate alla Sala Operativa della Questura 113 per denunciare truffe ad opera di scaltri malfattori che non hanno esitato ad approfittarsi della buona fede e dell’ingenuità di anziani cittadini. Le tecniche adottate dai truffatori sono differenti ma quella più ricorrente è risultata essere la telefonata del falso nipote o del sedicente dipendente dell’Ufficio Postale che chiede al nonno o allo zio anziano di pagare, in contanti e se non sufficienti anche con monili in oro, un pacco postale che da lì a poco gli sarebbe stato consegnato da un falso corriere. Altro sistema adottato dai malfattori per trarre in inganno il malcapitato di turno è quello del sedicente avvocato che si presenta alla porta dell’anziano e pretende una cospicua somma di denaro in contanti e preziosi per difendere il congiunto, normalmente il figlio o il nipote, che poco prima aveva investito con la propria autovettura una donna oppure per risarcire i danni causati in un precedente incidente stradale.
Sono stati registrati anche diversi tentativi di truffa a mezzo telefono, ove sedicenti operatori hanno convinto anziani a digitare sul proprio smartphone il codice PIN del proprio bancoposta. A seguito delle credenziali incautamente fornite, i delinquenti hanno effettuato diversi acquisti a danno del malcapitato che solo in seguito si rende conto di essere stato raggirato. E per finire il consiglio più importante: non lasciate soli i vostri anziani, anche se non abitate con loro, fatevi sentire spesso ed interessatevi delle loro problematiche. Se hanno il minimo dubbio fate capire loro che è importante chiedere aiuto a voi, ai vicini di casa od alle Forze dell’Ordine.
Ricordate che, anche se non ve lo chiedono, hanno bisogno di voi.