Loro sono tre professionisti foggiani del marketing territoriale. Dal 2017, in quattro anni hanno attraversato la Puglia dal Gargano al Salento, passando per il Tavoliere, i Monti Dauni, Foggia, Bari e la BAT, la Valle d’Itria e il Brindisino. In 30 press tour per far conoscere e promuovere nuovi itinerari turistici destagionalizzati in Puglia (l’ultimo in ordine di tempo a Torremaggiore) hanno fatto scoprire 45 località pugliesi a circa 150 giornalisti, influencer, blogger e instagramers provenienti da tutta Italia. I tre professionisti in questione sono Gianni di Bari, Luca D’Andrea e Francesco Quitadamo: il gruppo del Daunia Press Tour. Negli ultimi 48 mesi, hanno percorso circa 10mila Km, 10 volte la traversata della Puglia (andata e ritorno). Un percorso da Foggia a Bari, dal Gargano alla Murgia, dalla Valle d’Itria al Salento del quale si è discusso ieri, mercoledì 15 dicembre, nel Foyer del Teatro Verdi, durante la conferenza stampa conclusiva del progetto “San Giovanni e i tesori della terra”, press tour che si è svolto dal 22 al 27 giugno 2021 nell’Alto Tavoliere.
“In questi anni”, spiega Gianni di Bari, “la Regione Puglia sta aiutando i Comuni a promuovere il proprio patrimonio materiale e immateriale attraverso un bando che ha lo scopo di sostenere la destagionalizzazione dei flussi turistici e la scoperta di nuovi itinerari. Noi abbiamo aiutato i Comuni a utilizzare al meglio questa opportunità”. Lo hanno fatto affiancando le amministrazioni comunali per la redazione dei progetti, la selezione di giornalisti e influencer, l’elaborazione degli itinerari e la gestione di una serie di attività che vanno dalla logistica ai trasporti, fino all’accompagnamento degli ospiti, e comprendono anche la promozione del press tour.
150 GIORNALISTI DALL’ITALIA E DAL MONDO. Negli anni scorsi, in tv impazzava una pubblicità che concludeva il proprio messaggio con “Ti piace vincere facile”. Ecco, in Puglia ci sono località meravigliose con cui è semplicissimo destare l’interesse e la meraviglia dei turisti. Ce ne sono altre che, fuori dai grandi flussi del turismo di massa, meritano eguale attenzione e possono suscitare la stessa meraviglia. “Finora abbiamo selezionato e portato in Puglia circa 150 giornalisti”, racconta Luca D’Andrea, “sono arrivati da tutte le regioni d’Italia e alcuni da Cina, Inghilterra e Spagna. Li abbiamo aiutati a conoscere una Puglia inedita: non solo quella delle destinazioni turistiche affermate, ma soprattutto la Puglia dei borghi, quella dei Monti Dauni, della Murgia barese, valorizzando aspetti fondamentali come le piccole e medie imprese del settore agroalimentare”.
UN FORMAT DI SUCCESSO. Di viaggi e progetti che si sono avvalsi delle competenze del gruppo di professionisti del Daunia Press Tour e delle società Officineventi e Italia Lab, hanno scritto blog, account instagram, pagine facebook e testate giornalistiche importanti e seguite come il magazine “Dove” del Corriere della Sera. I reportage di giornalisti e influencer che hanno partecipato ai press tour hanno raggiunto milioni di persone. “Siamo stati i primi”, dichiara orgogliosamente Francesco Quitadamo, “a far conoscere e apprezzare le bubble room nel bosco e le casette sugli alberi di Biccari, a promuovere la straordinaria bellezza del 16 maggio a Pietramontecorvino. I riscontri sono stati eccellenti e stanno generando un interesse che ha risvolti concreti e positivi per i borghi”.
COSA GENERANO I PRESS TOUR. I Comuni si augurano che la Regione Puglia prosegua la politica intrapresa con i press tour, perché sta funzionando. “Le strutture ricettive, quelle della ristorazione, le guide e le imprese che ospitano gli educational tour hanno avuto riscontri molto positivi dalla promozione generata”, hanno spiegato i tre professionisti del gruppo, “e il confronto con giornalisti esperti di turismo fa crescere le idee, migliorare gli standard, spinge a una collaborazione di ‘rete’ che crea nuove opportunità, accrescendo soprattutto nei più giovani la consapevolezza di un potenziale straordinario dei nostri borghi, delle aree interne e delle zone rurali”.