Incinta paralizzata e in coma, una 23enne tarantina ha portato a termine la gravidanza al Policlinico di Bari.
Il bambino sta bene e la donna dopo cinque mesi di cure sta progressivamente recuperando alcune funzioni cognitive e motorie.
La donna era stata trovata dai familiari priva di sensi sul pavimento dell’abitazione, a causa della rottura di una malformazione artero-venosa cerebrale. Intubata e stabilizzata a Taranto è arrivata al Policlinico di Bari per la presa in carico dell’unità operativa di medicina fisica, riabilitazione e unità spinale unipolare.
“Lo scopo del team riabilitativo è rendere, per quanto possibile, autonoma e funzionale una persona che ha subìto una menomazione. È tanto più importante per una paziente gravida che dopo uno stato di coma, ricoverata in riabilitazione con un severo deficit cognitivo, una notevole difficoltà nella comprensione e nell’espressione verbale e la necessità della massima assistenza in tutti i cambi e i trasferimenti posturali”, dichiara Marisa Megna, direttrice dell’unità operativa di medicina fisica, riabilitazione e unità spinale unipolare.
Quando si è ripresa dal parto, lo staff l’ha sottoposta alla stimolazione transcranica a corrente diretta che prevede l’utilizzo non invasivo della corrente elettrica a bassa intensità per favorire la neuromodulazione delle zone dell’encefalo deputate al linguaggio e al movimento.
“È stato emozionante e commovente vedere la donna muovere il braccio e la mano destra, abilità in precedenza venuta meno come conseguenza dell’accidente cerebrovascolare. La paziente è giovane, ha ampie possibilità di recupero”.