Gli agricoltori pugliesi potranno beneficiare di un maggiore quantitativo di gasolio a condizioni agevolate per fare fronte alle operazioni colturali. E’ quanto ha stabilito la Regione Puglia che, con determina numero 190 del 31/08/2021, ha concesso la maggiorazione del 50% dei quantitativi di accredito d’imposta per il tramite del carburante ad accisa agevolata. “Una decisione importante, che CIA Agricoltori Italiani della Puglia aveva chiesto e auspicato, mettendo in rilievo le difficoltà affrontate dagli agricoltori prima a causa delle gelate, poi in conseguenza degli ultimi mesi di siccità”, ha ricordato Raffaele Carrabba, presidente regionale dell’organizzazione. “Proprio in questi giorni, CIA Puglia era tornata a segnalare alla Regione Puglia l’aumento insostenibile dei costi di produzione e delle materie prime per gli agricoltori”. Il provvedimento, valido per tutto il 2021, riguarda tutti i comuni pugliesi. Potranno beneficiarne le aziende agricole che abbiano già richiesto e ottenuto, entro il 30/06/2021, la concessione del beneficio per le seguenti operazioni culturali e i settori in elenco: trattamenti fitosanitari, lavorazioni del terreno e irrigazioni per la vite da tavola e da vino, i seminativi, l’arboricoltura da frutto polposo e in guscio, gli oliveti e gli agrumeti, con istanza “Modello Unico per l’anno 2021”, per le medesime particelle, ed abbiano già dichiarato di possedere mezzi ed attrezzature utili alle operazioni di lavorazione del terreno.
“Settembre comincia con un segnale importante di attenzione verso gli agricoltori, da parte della Regione Puglia”, ha aggiunto Carrabba, “bisognerà continuare ad ascoltare le istanze che arrivano dal comparto primario se vogliamo che la ripresa di cui si parla in questi giorni arrivi anche da noi, perché per il momento le difficoltà permangono tutte”.
La concessione di un maggior quantitativo di gasolio ad accise agevolata, infatti, arriva proprio nei giorni in cui CIA Agricoltori Italiani della Puglia ha denunciato l’aumento dal 25% al 50% dei prezzi delle materie prime utilizzate dagli agricoltori pugliesi. I mangimi, la bolletta energetica, l’approvvigionamento idrico, la plastica, i trasporti: tutto è aumentato, compreso il prezzo del gasolio che da settembre 2020 è cresciuto del 25%.
Di qui il grido d’allarme e l’appello di CIA Puglia ai decisori politici per una programmazione e una serie di interventi di contrasto alle conseguenze di uno ‘shock dei prezzi’ che, dopo 17 mesi di pandemia, rischia di causare la perdita di aziende costrette a vendere o a chiudere, con il conseguente impoverimento del nostro tessuto economico e la perdita di migliaia di posti di lavoro.