Con l’emergenza Covid che ha ridotto per mesi la presenza dell’uomo all’aperto si sono moltiplicati, con un aumento del 15%, i cinghiali che invadono città e campagne in Puglia. E’ quanto emerge dalla stima di Coldiretti Puglia che sollecita provvedimenti urgenti contro l’aumento esponenziale dei cinghiali, a seguito del ferimento di un quattordicenne a Castellaneta in provincia di Taranto, aggredito da un cinghiale e morso alla mano mentre giocava.
Una invasione che riguarda tutta la Puglia che rappresenta un pericolo per la sicurezza dei cittadini e per le attività agricole. I cinghiali raggiungono i 180 centimetri di lunghezza, possono sfiorare i due quintali di peso e hanno zanne che in alcuni casi arrivano fino a 30 centimetri risultando assimilate a vere e proprie armi dalle conseguenze mortali per uomini e animali oltre a diventare strumenti di devastazione su campi coltivati e raccolti.
“Serve responsabilità delle Istituzioni per un intervento immediato di contenimento della popolazione dei cinghiali, perché è necessario la loro riduzione numerica attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 con l’articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette e anche nei centri abitati”, afferma Savino Muraglia, presidente Coldiretti Puglia.