Consenso unanime sull’Ordinanza per l’estate 2021 ispirata ai valori della qualità ambientale e dell’accessibilità. Il vicepresidente annuncia 500 mila euro ai Comuni costieri per la sicurezza delle spiagge libere.
L’estate balneare in Puglia può cominciare da sabato 15 maggio, compatibilmente con la normativa nazionale e l’evoluzione della pandemia da COVID-19. Lo ha appena deciso il vicepresidente della Regione Puglia e assessore al Demanio marittimo, Raffaele Piemontese, accogliendo la proposta emersa durante il confronto sull’Ordinanza Balneare 2021.
“Siamo alla seconda estate limitata dalle esigenze di tutelare la salute ma protesa a sprigionare le energie vitali di un settore, quello del turismo balneare, che è una delle principali voci dell’economia pugliese”, ha detto Piemontese, commentando il lavoro svolto dal direttore del Dipartimento Bilancio, Affari Generali e Infrastrutture, Lino Albanese, e dalla dirigente della Sezione demanio e Patrimonio, Costanza Moreo, di concerto con il Contrammiraglio Giuseppe Meli, Comandante della Direzione marittima della Puglia e della Basilicata jonica, e con il presidente di ANCI Puglia, Domenico Vitto, presenti oggi pomeriggio alla riunione in streaming con ARPA Puglia, sindaci, organizzazioni di categoria degli imprenditori balneari, associazioni dei disabili e associazioni ambientaliste.
Proprio da questi due segmenti del partenariato economico e sociale, sono giunti i giudizi più entusiasti per l’impianto della regolazione regionale delle risorse mare e costa.
Maurizio Manna di Legambiente Puglia, infatti, ha sottolineato “l’importanza della crescente funzione che le ordinanze balneari pugliesi hanno assunto come documenti-guida delle azioni collettive a tutela dell’habitat e del turismo di qualità”.
Mentre Gianni Romito, presidente dell’Associazione pugliese persone para-tetraplegiche, ha osservato la diffusione “di una cultura più attenta a garantire l’accesso al mare a tutti, sulla spinta del complesso delle politiche regionali che hanno incentivato i comportamenti virtuosi dei Comuni e degli imprenditori balneari”.
Cogliendo questo spunto, il vicepresidente Piemontese ha annunciato la riapertura, per la prossima settimana, dell’avviso pubblico che finanzia i Comuni pugliesi costieri con contributi fino 20 mila euro per interventi per l’accesso dei disabili alle spiagge libere, che prevedano passerelle dedicate, servizi igienici con spogliatoi e docce accessibili, pavimentazione o corrimano tattile per il raggiungimento della battigia, segnaletica e mappe tattili. “Nelle ultime tre annualità siamo riusciti a impegnare oltre un milione di euro a sostegno di 51 interventi per consentire anche ai disabili di accedere al mare – ha sottolineato Piemontese – con una svolta che ha moltiplicato il consolidato valore dell’accoglienza pugliese”. Nel 2018, invece, la Regione Puglia assegnò ai Comuni costieri 199 sedie JOB, una spesa complessiva sul bilancio regionale di 250 mila euro.
L’apertura al 15 maggio è possibile anche grazie all’attività che ha svolto l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell'Ambiente. “Abbiamo completato il monitoraggio della qualità delle acque per cui maggio è un mese in cui il mare pugliese è già fruibile in piena sicurezza”, ha detto Nicola Ungaro, dirigente ambientale di ARPA Puglia.
Sui poster affissi in prossimità delle spiagge libere e in concessione sarà stampato anche un QR Code per poter consultare comodamente sugli smartphone la normativa in vigore che è stata richiamata in un unico documento, che riassume e coordina i testi delle norme nazionali, delle circolari e delle altre ordinanze regionali approvate sulla base delle limitazioni imposte dal rischio del contagio da COVID-19.
A questo proposito, accogliendo la richiesta del presidente di ANCI Puglia Vitto, Piemontese ha annunciato lo stanziamento di 500 mila euro per sostenere le Amministrazioni dei Comuni costieri nelle azioni di sorveglianza delle spiagge libere.
Confermato anche per quest’anno il numero verde 800713931 la cui gestione, date le prevalenti necessità di coordinamento con le prescrizioni sanitarie, resta affidata alla Protezione civile regionale.